Mercato immobiliare residenziale: + 8,5% delle vendite a Bologna

Compravendite immobiliari
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Il settore immobiliare residenziale italiano ha evidenziato una significativa tendenza espansiva nell’ultimo trimestre del 2024, registrando un aumento del 7,6% nelle transazioni rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente. Il dato, in netta accelerazione rispetto al +2,7% del terzo trimestre, ha permesso di raggiungere circa 217.000 compravendite, con un surplus di 15.000 unità rispetto al quarto trimestre 2023.

Ancora meglio della media nazionale ha fatto la nostra città: le compravendite a Bologna nel quarto trimestre del 2024 sono infatti state 1.687, in incremento dell’8,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Si noti come peraltro la ripresa abbia coinvolto tutte le aree geografiche della penisola, con risultati particolarmente brillanti nelle regioni meridionali e nel Nord Est. La superficie totale degli immobili transati ha seguito un trend parallelo, con aumenti proporzionali al numero di compravendite. L’analisi dimensionale mostra una preferenza marcata per gli immobili di metratura intermedia: le abitazioni tra 50 e 115 m² hanno guidato la crescita (+8,7%), seguite dalle unità di dimensioni comprese tra 115 e 145 m² (+8%). Meno pronunciato l’incremento degli appartamenti di piccolo taglio (sotto i 50 m²), cresciuti del 4,5%, e degli immobili di ampia metratura (oltre 145 m²), in aumento di oltre il 5%.

L’andamento mensile rivela punte di attività particolarmente intense in ottobre e dicembre, con incrementi oltre il 9% a livello nazionale e una costante sovraperformance dei capoluoghi.

Mutui e prima casa: segnali di forte ripresa

Il mercato della prima casa ha mostrato un notevole vigore, con la quota di abitazioni acquistate da persone fisiche tramite l’agevolazione “prima casa” salita a quasi il 71%, con un balzo di 9 punti percentuali rispetto al quarto trimestre 2023.

Il finanziamento bancario ha supportato il 41,5% degli acquisti effettuati da persone fisiche, beneficiando di un contesto caratterizzato da tassi di interesse in calo (-120 punti base su base annua), che ha migliorato l’accessibilità al credito immobiliare per numerosi acquirenti.

Il volume dei capitali erogati per l’acquisto di abitazioni ha quasi raggiunto la soglia dei 12 miliardi di euro, con un incremento di oltre 2 miliardi rispetto all’anno precedente, testimoniando il rinnovato interesse degli istituti creditizi verso il finanziamento del settore.

Boom delle nuove costruzioni e stabilità del mercato locativo

Un fenomeno rilevante emerge dall’analisi segmentata: le abitazioni di nuova costruzione hanno registrato un’impennata del 46% rispetto al quarto trimestre 2023, con circa 9.000 unità aggiuntive scambiate. Il segmento ha raggiunto l’incidenza più elevata degli ultimi quattro anni, arrivando a rappresentare il 13% del mercato complessivo.

La crescita straordinaria è largamente attribuibile alla scadenza del “sismabonus” al 31 dicembre 2024, incentivo che ha offerto considerevoli vantaggi fiscali per gli acquirenti di immobili commercializzati direttamente dalle imprese edili dopo interventi di demolizione e ricostruzione antisismici.

Il comparto dell’usato ha mostrato una crescita più moderata ma positiva (+3,6%), con circa 190.000 abitazioni che hanno cambiato proprietario, confermando la solidità strutturale del mercato.

Sul fronte delle locazioni, il quarto trimestre ha visto una lieve contrazione, con poco più di 240.000 abitazioni affittate. Il calo ha interessato in modo simile sia i comuni ad alta tensione abitativa (-0,4%) sia le altre aree (-0,1%).

Nonostante la riduzione dei contratti, il valore economico del mercato degli affitti è aumentato del 3,7% a livello nazionale, raggiungendo circa 1,7 miliardi di euro, con una significativa concentrazione (75%) nei comuni ad alta tensione abitativa.

Il sentiment degli operatori: fiducia in crescita

Il sondaggio congiunturale condotto presso gli agenti immobiliari evidenzia un deciso miglioramento del clima di mercato. La percentuale di operatori che segnalano aumenti nei prezzi di vendita è salita al 17,3% (dal 12,4% precedente), pur in un contesto dove prevale ancora la stabilità delle quotazioni (70%). Per la prima volta dopo oltre un anno, il saldo tra giudizi di aumento e riduzione dei valori è tornato positivo.

L’88,9% delle agenzie ha intermediato almeno un’abitazione nel trimestre, il dato più elevato dall’inizio della rilevazione. Sebbene il saldo tra dichiarazioni di aumento e diminuzione delle transazioni rispetto all’anno precedente resti negativo, si registra un miglioramento sostanziale (-12 punti percentuali contro i -22 del trimestre precedente).

Gli indicatori di efficienza del mercato mostrano valori favorevoli: lo sconto medio rispetto alle richieste iniziali si attesta al 7,9% e i tempi medi di vendita a 5,7 mesi, entrambi ai minimi storici.

La domanda mostra segnali di ripresa, con un significativo miglioramento nel saldo tra valutazioni di aumento e riduzione dei potenziali acquirenti, pur rimanendo in territorio negativo (-9 punti percentuali, in netto recupero rispetto ai -22 del trimestre precedente e ai -29 di un anno prima).

Le principali cause di fallimento delle trattative rimangono le divergenze valutative tra venditori e acquirenti. Continua a diminuire l’incidenza della difficoltà di accesso al credito come ostacolo alle compravendite (19%, in calo dal 20% del trimestre precedente e dal 27% dell’anno precedente).

Il ricorso al mutuo per gli acquisti immobiliari è in aumento al 65%, quasi 10 punti in più su base annua, mentre il rapporto tra prestito e valore dell’immobile rimane stabile al 78%.

Nel comparto locativo, il 55% degli agenti segnala un incremento dei canoni rispetto al trimestre precedente, il dato più elevato mai registrato. Le previsioni per il trimestre successivo vedono il 42% degli operatori attendersi ulteriori aumenti, contro solo il 4% che prevede riduzioni.

Le aspettative degli agenti, sia per il breve sia per il medio termine, mostrano un netto miglioramento rispetto sia al 2023 sia alla rilevazione precedente, segnalando un diffuso ottimismo sulle prospettive del settore.

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