Mercato immobiliare Bologna, compravendite e quotazioni in città e provincia

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Anche nel 2019 il mercato immobiliare di Bologna si è confermato protagonista di una buona strada di ripresa progressiva. In attesa di comprendere quali saranno gli effetti di medio termine determinati dall’impatto delle azioni restrittive anti-pandemia, giova condividere un punto della situazione attraverso le statistiche territoriali che l’Agenzia delle Entrate – Osservatorio del Mercato Immobiliare ha appena rilasciato, e dalle quali si evince una ulteriore normalizzazione delle attività immobiliari nel territorio bolognese.

I criteri statistici

Prima di procedere nel comprendere in che modo si siano evolute le compravendite e le quotazioni sul territorio del capoluogo e sulla restante provincia, rileviamo come l’OMI abbia suddiviso il territorio provinciale 7 macroaree geografiche per caratteristiche socio economiche e morfologiche similari:

  1. Bologna: capoluogo;
  2. Montana: Lizzano in belvedere, Camugnano, Castel di Casio, Castel d’Aiano, Castel del rio, Castiglione dei Pepoli, Fontanelice, Gaggio montano, Grizzana Morandi, Loiano, Monghidoro, Monzuno, San Benedetto val di Sambro, Alto Reno terme.
  3. Prima semicintura nord: Anzola dell’Emilia, Calderara di Reno, Castel Maggiore, Castenaso, Granarolo dell’Emilia. 
  4. Prima semicintura sud: Casalecchio di Reno, Pianoro, Sasso Marconi, San Lazzaro di Savena, Zola Predosa.
  5. Seconda semicintura nord: Argelato, Baricella, Bentivoglio, Budrio, Castello d’Argile, Crevalcore, Galliera, Malalbergo, Medicina, Minerbio, Molinella, San Giovanni in Persiceto, Pieve di Cento, Sala Bolognese, San Giorgio di Piano, San Pietro in Casale, Sant’Agata Bolognese.
  6. Seconda semicintura sud est: Borgo Tossignano, Casalfiumanese, Castel Guelfo, Castel San Pietro terme, Dozza, Imola, Monterenzio, Mordano, Ozzano dell’Emilia.
  7. Seconda semicintura sud ovest: Marzabotto, Monte San Pietro, Vergato, Valsamoggia

A sua volta, il capoluogo è poi stato suddiviso in 5 macroaree, quali:

  1. Centro storico;
  2. Cintura esterna Nord;
  3. Cintura esterna Sud;
  4. Zona collinare;
  5. Zona periferica.

Le compravendite

Introdotto quanto precede, rileviamo qui come nel 2019 le compravendite immobiliari (in termini di transazioni notarili) siano cresciute del 3,7% su base annua a 14.137 unità, e come di queste il 45% abbia riguardato il territorio del capoluogo, con Bologna che ha portato le sue transazioni in aumento del 6,2% a 6.290 unità.

Tra le altre macroaree, particolarmente positive sono state le prestazioni della Prima semicintura Nord (+ 7,1% a 1.014 unità), e soprattutto della zona Montana (+ 13% a 711 unità) e della Seconda semicintura Sud-Ovest (+ 16,2% a 741 unità). Variazione più contenuta per la Seconda semicintura sud-Est (+ 1,9%) mentre hanno chiuso on una prestazione negativa la Seconda semicintura Nord (- 3,3% a 2.315 unità) e la Prima semicintura Sud (- 4,2% a 1.471 unità).

Le quotazioni

Nessuna variazione sostanziale per quanto attiene le quotazioni immobiliari. Sul territorio provinciale, così come nel 2018, il valore medio di un immobile è pari a 2.047 euro, nonostante l’incremento dello 0,4% dei prezzi immobiliari nel capoluogo (che, con i suoi 2.808 euro al metro quadro, si conferma essere l’area provinciale di gran lunga più onerosa).

A proposito di Bologna, qui la forbice delle quotazioni medie oscilla tra un minimo di 2.372 euro al metro quadro per la zona periferica e un massimo di 4.375 euro al metro quadro per la zona collinare (peraltro, l’unica ad avere chiuso il 2019 con una contrazione dei valori, pari al – 1,1%).

Scendendo in un livello di ulteriore dettaglio, la zona OMI con le quotazioni medie più elevate ad eccezione della zona collinare è quella pedecollinare e semicollinare, con 4.000 – 4.220 euro al metro quadro. Nel centro storico, invece, le quotazioni più alte si registrano nella zona C6 (QUARTIRE GALVANI: SANTO STEFANO   P.ZZA DI PORTA S. STEFANO   VIALI GOZZADINI E PANZACCHI   SAVENELLA TOVAGLIE  D`AZEGLI), dove i valori mediani si aggirano intorno ai 3.500 euro al metro quadro.

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