Immobiliare abitativo: nuovi segnali di sviluppo ma i prezzi faticano a salire

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Segnali di ripresa sempre più omogenei sembrano interessare il mercato immobiliare abitativo italiano ma, in tale scenario, i prezzi delle case faticano a ritrovare uno spunto positivo. È questa, in estrema sintesi, la conclusione cui è possibile giungere dando uno sguardo analitico agli ultimi dati statistici elaborati dall’Osservatorio del mercato immobiliare nel suo report più recente, nel quale appare evidente come il IV trimestre 2018 abbia portato in dote più aspetti positivi che elementi per cui val la pena storcere il naso.

Compravendite in aumento, prezzi quasi stabili

Andando con maggiore ordine, rileviamo innanzitutto come nel corso del IV trimestre 2018 le compravendite del mercato residenziale abbiano mostrato un’espansione, con un tasso di crescita tendenziale del 9,3%.

La dinamica di crescita più marcata si verifica ancora una volta nel Nord Est (+ 12,5%), seguito dal Centro (+ 12,4%). Anche le Isole crescono più della media nazionale (+ 10,5%), mentre il Sud dimostra di essere la macrozona a più lento sviluppo (+ 4,3%), ma in decisa accelerazione rispetto al trimestre precedente (+ 3,0%).

In ambito nazionale, buona la crescita tendenziale riscontrata nei comuni capoluogo (+ 10%), più rilevante di quella dei comuni minori (+ 9%). In termini di superficie, variazioni più confortanti nelle abitazioni di più piccole dimensioni, con quelle sotto i 50mq che crescono in misura più significativa rispetto a quanto riscontrato nelle abitazioni di dimensioni maggiori (sopra i 115 mq).

Sul lato prezzi, il tasso tendenziale è ancora negativo per – 0,8%, quale media ponderata tra il segmento delle abitazioni esistenti (- 1,3%) e quello delle abitazioni nuove (+ 1,4%).

Le opinioni degli agenti immobiliari

All’interno delle proprie statistiche trimestrali, l’OMI evidenzia altresì quali sono i risultati dell’ultimo recente Sondaggio congiunturale del mercato delle abitazioni in Italia, condotto da Bankitalia in collaborazione con Tecnoborsa e l’Agenzia delle Entrate tra gennaio e febbraio 2019, laddove emerge che la quota di operatori che segnalano delle pressioni al ribasso sulle quotazioni degli immobili abbia ripreso a salire, passando dal 16,3% della precedente rilevazione al 17,5%.

Contemporaneamente, la quota di agenzie che dichiara di aver venduto almeno un’abitazione è scesa al 77,9% contro il precedente 80,2%, mentre si contrae da -1,8 punti percentuali a -1,1 punti percentuali la differenza tra la percentuale di operatori che riporta un aumento del numero di potenziali acquirenti e la quota di quelli che invece segnalano una diminuzione.

Tra gli altri dati oggetto di rilevazione, il margine di sconto sui prezzi di offerta rimane stabile intorno al 10,5%, mentre i tempi di vendita sono diminuiti da 8,2 mesi a 7,2 mesi, segnalando probabile che gli immobili abitativi stanno arrivando in vendita sul mercato con valori più prossimi alle ambizioni della domanda. La quota di acquisti finanziati da mutui torna a crescere sopra l’80% (80,5% ex 78,9%), con un loan to value medio del 74%.

Infine, le attese degli agenti immobiliari sul proprio mercato di riferimento sono stazionarie, mentre quelle di breve termine sul mercato nazionale sono peggiorate in maniera lieve, ma rimangono comunque favorevoli.

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