È stato un quarto trimestre 2019 di crescita, quello per il mercato residenziale italiano. Un trimestre dello scorso anno che si è caratterizzato – ci ricordano i dati OMI pubblicati qualche giorno fa – per una tendenza espansiva dello 0,6%, in rallentamento rispetto al + 3,9% del terzo trimestre, ma pur sempre in grado di prolungare una strada di sviluppo che dura oramai dalla fine del 2014.
In tale contesto, Bologna si conferma uno dei centri di maggiori dimensioni con le migliori prestazioni, a ribadire l’attrattività esercitata in ambito nazionale (e non solo) dal nostro patrimonio immobiliare abitativo.
Uno sguardo all’Italia
Iniziando con il fornire una panoramica sull’intero mercato residenziale nazionale, rileviamo come il quadro sia piuttosto misto. A fronte di una crescita tendenziale dello 0,6%, infatti, non mancano le prestazioni con il segno negativo (Centro -3,3%, Isole – 0,1%) e quelle ben oltre media (Nord Est +2,2%, Sud + 2,0% e Nord Ovest + 1,6%).
L’impressione è, insomma, che il dato nazionale sia stato pesantemente penalizzato a quanto accaduto nel Centro del Paese e, soprattutto, nel mercato più importante, quello romano (- 8,0%). A conferma di ciò, anche il fatto che le prestazioni dei comuni minori sono state sicuramente più brillanti rispetto a quelle della generalità dei comuni capoluogo, a loro volta trascinati al ribasso proprio dalla flessione del mercato capitolino.
E a Bologna?
In questo contesto il mercato residenziale bolognese ha confermato la sua appetibilità con una prestazione in linea con quella nazionale. Nel quarto trimestre 2019 le transazioni nell’ambito cittadino sono infatti state pari a 1.710, con un incremento lieve (+ 0,6%) rispetto allo stesso periodo del 2018 e con una prevedibile accelerazione rispetto al terzo trimestre, quando le operazioni furono 1.440.
Di contro, nel periodo ora in esame sembra esserci stata una preferenza per la compravendita di abitazioni di superfici più contenute. Si spiega in tal modo il passo la lieve contrazione (- 1,0%) dei metri quadri compravenduti, pari a 150.833, per una superficie media per abitazione di 88,2 metri quadri.
A proposito di superfici, la maggior parte delle compravendite a Bologna si sono concentrate sulle abitazioni tra 50 e 85 metri quadri (40,2%), davanti a quelle tra 85 e 115 metri quadri (28,6%). Più contenuta è la rappresentanza delle abitazioni entro i 50 metri quadri (14,8%) e delle abitazioni tra 115 e 145 metri quadri (9,2%) o oltre i 145 metri quadri (7,2%).
Dando poi uno sguardo ai depositi pertinenziali, si noti come la prestazione del mercato immobiliare cittadino sia stata ben superiore alla media dell’abitativo, con un + 17% tendenziale che porta le operazioni nel segmento a 230 unità. Piuttosto intenso anche l’andamento delle compravendite dei box e dei posti auto, sempre particolarmente ambiti tra i confini cittadini: nel quarto trimestre le transazioni di questo settore sono infatti cresciute dell’11,2%.
Complessivamente, dunque, una buona tenuta da parte del mercato immobiliare locale, che prosegue nella sua strada di crescita sostenibile. I primi dati del 2020 dovrebbero inglobale gli effetti della crisi sanitaria in atto e, dunque, non dovrebbero spaventare eventuali immediate inversioni di tendenza, che riteniamo comunque riassorbibili in corso d’anno.
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