Mercato immobiliare, ecco lo stock degli italiani al 2016

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L’Osservatorio del mercato immobiliare ha pubblicato i dati relativi al Catasto edilizio urbano al 2016. Un interessante dossier (gratuitamente disponibile, in versione integrale, sul sito internet dell’Agenzia delle Entrate), dal quale emerge come lo stock immobiliare censito negli archivi consista in 74,3 milioni di immobili o loro porzioni, di cui 64,5 milioni censiti nelle categorie catastali ordinarie e speciali (con attribuzione di rendita) e più di 3 milioni censiti nelle categorie catastali del gruppo F, che rappresentano unità non idonee (temporaneamente o in via definitiva) a produrre un reddito (si pensi ai riduri, o ai lastrici solari). Ulteriormente, oltre 6 milioni sono beni comuni non censibili, ovvero di proprietà comune e non in grado di produrre reddito, mentre poco più di 100 immobili sono unità ancora in lavorazione.

Più nel dettaglio, escludendo gli immobili che non producono reddito del gruppo F, i beni comuni non censibili e gli immobili in lavorazione, le unità immobiliari censite (e a cui è possibile ricollegare rendita) sono pari a 64,5 milioni di unità, di cui la maggior parte censita nel gruppo A (oltre il 55%) e nel gruppo C (oltre il 40%), dove sono compresi – oltre a immobili commerciali come negozi, laboratori e magazzini) anche le pertinenze delle abitazioni (soffitte, cantine, box, posti auto).

A proposito di rendita catastale, i dati OMI sottolineano come i 64,5 milioni di immobili abbiano determinato una rendita catastale al 31 dicembre 2016 pari a 37,1 miliardi di euro. Si noti, in tal senso, come gli immobili del gruppo A siano pari al 55%, e producano 18,4 miliardi di euro di rendita, pari al 49,5% della rendita complessiva. Il secondo gruppo più rilevante è il gruppo C, con 27 milioni di immobili (il 41,8% del totale), ma a fronte di una rendita catastale complessiva di soli 6 miliardi di euro (il 16,1% del totale). Come intuibile, gli immobili del gruppo D, pur essendo solo 1,5 milioni di unità (il 2,3% del totale), determinano una rendita catastale per 10,4 miliardi di euro (il 28% del totale).

I dati OMI sottolineano infine come lo stock immobiliare italiano sia cresciuto nel 2016 dello 0,5% rispetto al 2015 (+ 352 mila unità). Dei 67,8 milioni di immobili censiti, 59,6 milioni sono attribuibili alle persone fisiche, 8 milioni sono attribuibili alle persone non fisiche, mentre 149 mila sono riconducibili a beni comuni. Tutti i gruppi censiti sono risultati in crescita, con la sola eccezione della categoria A/10, per cui si è registrato un decremento dello 0,1%. L’incremento più sostanzioso è quello del gruppo F, con un aumento dell’1,7% a/a a 3,3 milioni di immobili.

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