Vendere una casa donata senza rischi: come fare?

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La vendita di un bene immobile donato crea qualche grattacapo alle parti protagoniste della compravendita che, di sovente, temono che l’operazione possa non essere effettuata con la serenità che necessita una transazione così importante come quella dell’acquisto di una casa.

Ma perché c’è così tanta prudenza nell’avvicinarsi a tale transazione?

La donazione di un bene immobile

La donazione è un contratto in base al quale, con spirito di liberalità, una parte arricchisce l’altra disponendo a favore di questa un diritto o assumendo un’obbligazione.

Nel caso in nostro quotidiano esame, si tratta della possibilità di trasferire la proprietà di un immobile ad altra persona.

Ciò premesso, non tutti sanno che le donazioni effettuate in vita dal de cuius rientrano comunque nel patrimonio oggetto di successione ereditaria. Ne deriva che gli eredi legittimari (i parenti più stretti) che non vedessero rispettata la propria quota di legittima proprio perché il patrimonio è stato in tutto o in parte svuotato dalle donazioni, possono agire nei confronti dei donatari per ottenere la restituzione dell’immobile, o nei confronti dei successivi acquirenti.

Come evitare i rischi nella donazione di beni immobili

Fatte salve le sintetiche considerazioni sopra riassunte, l’azione di riduzione costituisce uno spauracchio per le parti in causa che, comunque, non sono lasciate prive di strumenti di tutela.

In primo luogo, l’azione di riduzione non può essere esperita se sono decorsi 20 anni dalla trascrizione della donazione nei pubblici registri immobiliari o 10 anni dall’apertura della successione che, di norma, coincide con la morte del donante. Superato questo lasso temporale senza che sia stata intrapresa alcuna azione, la donazione diventa inattaccabile.

Ancora prima del decorso di questi termini, però, la prassi notarile ha elaborato una diffusa soluzione consistente nel far firmare all’erede legittimario una rinuncia alla contestazione della donazione. In questo modo, l’erede legittimario si impegna a non effettuare l’azione di restituzione sull’immobile. Naturalmente, se gli eredi legittimari sono più di uno, la firma dovrà essere raccolta da tutti. La rinuncia può essere firmata solamente se il donante è ancora in vita.

Si ricorda che, con questa soluzione, il legittimario non perde la propria quota di legittima, che potrà dunque rivendicare anche nei confronti del donante. L’unico impegno che assume con questa firma è quello a non domandare indietro l’immobile oggetto dell’accordo, fermo restando che potrà far valere i propri diritti rivalendosi su altri beni. In ogni caso, consigliamo tutti coloro i quali siano intenzionati a comprare o vendere un bene proveniente da donazione a consultare uno specialista che possa condividere tutti i migliori passaggi da effettuare per arrivare con serenità alla conclusione della transazione. Ricordiamo in tal proposito che i nostri agenti sono a disposizione dei clienti per ottenere una pronta consulenza su questo tema.

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