La compravendita di un appartamento è un’operazione che espone il compratore dinanzi alla necessità di versare delle imposte in diversa entità. Ma che dire del venditore? A quanto ammontano le tasse da pagare per le parti in causa?
In questo approfondimento cercheremo di fare il punto sul rapporto tra fisco e compravendita immobiliare, individuando quali sono quelle che devono essere corrisposte all’Agenzia delle Entrate, e quando anche il venditore è chiamato a partecipare alle spese per la realizzazione di tale transazione.
Che imposte paga chi compra casa
Le imposte che paga chi compra casa dipendono dalla natura di prima o seconda casa dell’immobile da acquistare, e dallo status del soggetto venditore.
In sintesi, chi acquista la prima casa da un privato esente da IVA paga un’imposta di registro pari al 2% del valore catastale dell’immobile e un’imposta catastale e ipotecaria conteggiata in misura fissa a 50 euro. Se si tratta di un immobile di lusso, accatastato come categoria A/1, A/8 e A/9, l’imposta di registro sale invece al 9% calcolato sul valore catastale del bene.
Se invece chi vende l’immobile è un’impresa costruttrice soggetta a IVA, e si acquista la casa entro cinque anni dalla fine dei lavori, allora l’imposta sull’acquisto della prima casa è al 4%, mentre le imposte di registro, catastali e ipotecarie vengono percepite in misura fissa a 200 euro ciascuna. Se invece l’acquisto avviene dopo cinque anni dalla fine dei lavori, la transazione è esente da IVA, l’imposta di registro si conteggia al 2%, le imposte catastali e ipotecarie sono percepite in misura fissa a 50 euro.
Le imposte salgono, invece, se ad essere compravenduto è un bene diverso dalla prima casa. In tale ipotesi, se si acquista da un privato non soggetto a IVA o da impresa di costruzioni dopo cinque anni dall’ultimazione dei lavori, si paga un’imposta di registro al 9% e imposte ipotecarie e catastali a 50 euro ciascuna. Se invece si acquista da un soggetto IVA entro cinque anni dalla fine dei lavori si pagherà l’Iva al 10% se l’immobile non è di lusso (o al 22% se invece lo è), mentre le imposte ipotecarie, catastali e di registro sono percepite in misura fissa a 200 euro.
Che imposte paga chi vende casa
Il venditore è generalmente escluso dal pagamento delle imposte sulla cessione del proprio bene immobile. L’unica eccezione è rappresentata dalla possibilità che costui sia soggetto alla necessità dell’imposizione fiscale sulla plusvalenza generata dalla rivendita del bene acquistato meno di cinque anni prima.
In questo caso, e ammesso che il proprietario sia entrato in possesso del bene non tramite dichiarazione di successione e che la casa non sia stata configurata come residenza principale del proprietario durante il tempo tra l’acquisto e la vendita dell’abitazione, il contribuente dovrà scegliere se assoggettare la plusvalenza a tassazione ordinaria (facendo confluire questa voce tra i redditi diversi) o a tassazione separata (pagando un’imposta sostitutiva del 26%).
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