Nella sua lenta ma costante evoluzione, il mercato italiano dei mutui casa continua a tingersi di colori positivi, in grado di rappresentare un coerente ritorno a una sostenibile situazione di normalità. A conforto di ciò arrivano ora gli ultimi dati dell’ABI, che nel suo bollettino mensile di maggio sancisce un nuovo calo dei tassi, un incremento dei volumi dei mutui, uno sviluppo del loan-to-value e della copertura dei finanziamenti ipotecari sul totale delle operazioni di acquisto immobiliare, in linea con alcune delle principali attese da parte degli analisti macro economici.
Tassi in calo anche ad aprile
Cominciamo dal dato di sintesi che ha maggiormente attirato le attenzioni dei quotidiani ma che, forse, non è nemmeno il più importante del dossier dei banchieri: il tasso bancario medio applicato ad aprile alle nuove operazioni di acquisto casa è calato all’1,85%, contro l’1,88% di marzo e contro il 2,13% di un anno fa. Una flessione per certi versi inattesa, che è stata in grado di ricondurre il tasso medio ponderato sul totale delle consistenze al 2,66% (contro il 2,81% dello stesso periodo dell’anno precedente).
A giocare un ruolo favorevole nell’ulteriore compressione del tasso medio è anche la contrazione dell’IRS: il parametro su cui si basano i tassi fissi è in flessione (è tornato sotto il punto il dato a 10 anni), e considerato che circa due terzi dei nuovi mutui sono erogati a tasso IRS + spread, a parità di differenziale bancario il tasso finale ne ha ottenuto evidente giovamento.
Condizioni di offerta delle banche sempre più favorevoli
Anche in virtù di condizioni di offerta sempre più favorevoli da parte degli istituti di credito, il mercato immobiliare italiano sembra poter percorrere una strada di coerente recupero.
Per l’ABI, pur esistendo evidenti elementi di debolezza, la riduzione del vasto stock di case invendute e l’incremento delle compravendite rappresentano due chiari segnali di come il ciclo immobiliare si stia riprendendo, con un’impressione confortata anche dai recenti sondaggi sulle agenzie immobiliari, i cui operatori mantengono prospettive generalmente favorevoli sia sul breve che sul medio termine.
Tornando al comparto creditizio, l’associazione dei banchieri conclude evidenziando come i finanziamenti mediante mutui ipotecari stiano coprendo una quota intorno all’80% del totale delle compravendite, con loan-to-value oggi superiore al 70%. Si tratta di uno scenario evidentemente molto diverso rispetto a quello di cinque anni fa, quando i finanziamenti ipotecari coprivano a mala pena poco più della metà delle operazioni di compravendita, e quando il loan-to-value era inferiore al 56%.
Arduo è, a questo punto, cercare di intuire come il mercato potrà evolversi nel corso dei prossimi mesi, anche se le sorprese dovrebbero risultare assenti: i movimenti evolutivi sono stati generalmente lenti e graduali, e tutto lascia presagire che anche la parte centrale del 2018 sarà contraddistinto dalla stessa tendenza, magari inserita all’interno di un trend di più ampio respiro – quale quello in atto – caratterizzato dalla formazione di un clima di lento (ma, si spera, inesorabile) ritorno alla normalità.
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