“Le banche espropriano le nostre case!”
E’ il grido che si è levato negli ultimi giorni dopo l’emanazione del decreto attuativo della direttiva UE 17/2014.
Primo punto quindi da sottolineare “è l’Europa che ce lo chiede”!
E’ vero che questa disposizione sicuramente consentirebbe alle banche di accelerare la procedura per entrare in possesso dell’immobile, accelerando i tempi di vendita e rientrare del debito (totalmente o parzialmente) che deriva dalla vendita.
Nonostante le polemiche, la direttiva UE 2014/17 da cui nasce il decreto è volta ad aumentare le tutele per i consumatori nei contratti di credito e snellire le procedure in caso di inadempimento del debitore che farebbe evitare il passaggio dai tribunali prima di mettere l’immobile all’asta.
E’ doveroso ricordare che oggi servono mediamente 7 anni per realizzare un incasso da una casa pignorata.
Allora elenchiamo quali sono i punti salienti di questo provvedimento:
- In caso di inadempimento di 18 rate del mutuo (18 mancati pagamenti e non 18 ritardi di versamenti), la casa potrà essere messa in vendita solo con uno specifico atto di disposizione dell’immobile da parte dell’utente.
- La banca dovrà valorizzare il bene al miglior prezzo di mercato possibile a prescindere dal debito residuo.
- Il trasferimento del bene comporta la totale estinzione del debito anche se il valore è inferiore al debito residuo.
- Se la vendita viene effettuata ad un valore superiore al debito residuo, il consumatore ha diritto a ricevere la differenza di valore dedotto il debito residuo. (Patto Marciano)
- La valutazione dell’immobile dovrà inoltre essere effettuata da un perito indipendente, nominato dal tribunale.
- La norma non è retroattiva, si applicherà solo ai nuovi contratti di mutuo e non riguardano nemmeno le surroghe verso un nuovo contratto di mutuo.
- La clausola di inadempimento, inoltre, è facoltativa: la banca non potrà quindi imporla al sottoscrittore di mutuo. Il contraente dovrà essere assistito da un consulente per poter valutare la convenienza o meno a sottoscrivere la clausola
Speriamo di aver riportato oggettivamente le informazioni.
Le banche non espropriano casa, possono accelerare un processo che oggi ha lungaggini tutte italiane a danno anche degli altri eventuali creditori.
Probabilmente un tale provvedimento potrebbe rappresentare una pietra miliare che guiderà qualitativamente le scelte dei futuri acquirenti: acquisti più consapevoli, evitando così di acquistare casa “a debito” evitando rischi magari inopportuni. Il classico passo più lungo della gamba!
Ci auspichiamo che possa portare maggiore etica nel mondo immobiliare, che probabilmente porterà miglior consiglio a quei compratori avventati che non godono proprio di situazioni economiche limpide a rivalutare il minor rischio di una locazione.
E poi… ma siamo sicuri che alle banche interessi veramente riempirsi di immobili anziché auspicare ad un ciclo finanziario più virtuoso?
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